Come si fa de-escalation?
A questa domanda potrai trovare moltissimo materiale in rete riguardo posture, frasi da dire, dove tenere le mani e come usare la voce. Tutte cose giustissime, intendiamoci, ma se manca l’elemento cardine tutto quello che metterai in campo semplicemente non potrà funzionare.
La meccanica di una aggressione
Nell’ambito delle aggressioni possiamo distinguere le aggressioni fisiche e quelle psicologiche basate sulla violenza verbale o l’intimidazione attraverso la postura, la gestualità e l’invasione dello spazio personale sino al contatto. Non tutte le aggressioni psicologiche terminano con una aggressione fisica ma tutte le aggressioni fisiche (escludendo chiaramente un attacco improvviso premeditato) iniziano con una aggressione psicologica.
Ti sei mai chiesto perché?
Il motivo è semplice e deriva direttamente dal nostro retaggio preistorico secondo il quale rimanere feriti, anche a seguito di uno scontro vittorioso, è un pessimo affare. Di conseguenza un buon predatore fa uno screening iniziale per valutare se la preda è alla sua portata o meno. Questo vale ancora oggi negli scontri tra uomo e uomo.
Capire come fare de-escalation
Per capire come si fa de-escalation quindi occorre capire prima come l’escalation avviene. L’aggressore punta la persona che intende attaccare. Usa l’intimidazione, generalmente, in modo tenue nelle fasi iniziali. Se la vittima potenziale mostra di non essere in grado di reagire, l’aggressione sale di livello sempre di più in termini verbali e fisici con l’invasione dello spazio personale. A questo punto, se ancora non vi è una reazione ci sono le premesse perché l’aggressore possa passare ad un’azione fisica.
Questa storia può avere delle varianti ma è sempre uguale nello schema fondamentale. Molto probabilmente anche tu avrai assistito alle classiche situazioni nelle quali chi concede un dito si ritrova poi ad aver perso il proverbiale braccio. Conoscere l’andamento di questa struttura da modo di cambiarlo contrapponendosi all’aggressore in modo assertivo.
Assertività
Come si fa de-escalation? Con l’assertività, ovvero facendo passare il messaggio che non si desidera combattere ma che se costretti saremo in grado di farlo.
A parole è semplice, nella realtà dei fatti più complesso. Ciò che è importante infatti, a prescindere da che postura o tecnica adotterai, è che il messaggio che invii sia sincero. Non si può bluffare con il corpo e con la voce. Il messaggio deve arrivare chiaro al nostro antagonista e può farlo solo se dietro esiste una reale convinzione che si è in grado di reagire.
Ecco perché praticare un’arte marziale a contatto, uno sport da ring o una disciplina come il Krav Maga può essere utilissimo proprio per fare il contrario di quello che si pratica: per non combattere.
Concludendo
Due note infine, dopo aver spiegato come si fa de-escalation, sul perché sia davvero importante farla.
Occorre considerare che l’azione di difesa personale deve rispondere successivamente anche in sede legale, ove ci sia un processo.
Pertanto si verrà chiamati a giustificare proporzionalità dell’azione e impossibilità di poter intraprendere qualsiasi altra scelta che non fosse combattere.
Anche nel pieno della ragione non sempre è facile dimostrare sulla carta quello che in pratica si è fatto correttamente, aggiungendo a questo anche il fatto che dal malintenzionato a cui abbiamo dato una lezione sicuramente non ci potremo aspettare un comportamento corretto in sede giudiziaria.
Evitare, fare de-escalation, è una componente essenziale per estendere la difesa della propria persona dal piano fisico anche al piano giuridico e, di conseguenza, anche alla serenità della nostra vita di tutti i giorni.
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Sono daccordo con i ptincipi generali della de-escalation ma sul concetto che occorre far capire che se scieglie di combattere, allora ne saremo in grado avrei da ridire. Se faccio intendere che so combattere il mio aggressore potrebbe cambiare tipo di aggressione con oggetti più pericolosi perché co incerebbe a temermi.
Se dovessi scegliere darei, fino alla fine, l’impressione che sono fragile per poi essere un leone in combattimento.
Ciao e grazie per il tuo commento.
Le situazioni di pre-fight sono complesse. Ogni situazione fa caso a se e credo che ciò che faccia la differenza sia interpretare la situazione e comportarsi in modo da aumentare le possibilità di evitare il conflitto.
(Se parliamo di de-escalation ovviamente)
Quello che proponi, ovviamente trova ambito di applicazione e in certi casi è la cosa migliore da fare perchè sfrutta, programmando una reazione al momento giusto, in modo impeccabile l’effetto sorpresa.
Ci sono però altre situazioni in cui, questo atteggiamento spinge l’aggressore ad attaccare ed anche se poi saremo in grado di sorprenderlo e sopraffarlo, comunque ci saremo ritrovati in uno scontro fisico con tutte le conseguenze, etiche, fisiche, legali e le ripercussioni nella vita quotidiana se l’aggressore è un criminale.
Primo obiettivo della de-escalation è evitare il combattimento.
Quello che proponi consente di mettersi in una condizione tattica di vantaggio ma offre meno opzioni per evitarlo in toto.
(secondo quanto conosco io, ovviamente, il che non è da considerarsi verità assoluta).
😉