Malgrado qualche sporadica comparsa, il Krav Maga non ha mai sfondato nei film d’azione e nel cinema in genere. In questo articolo, assolutamente ironico, voglio affrontare l’argomento tirando giù due considerazioni senza prendere troppo sul serio la cosa.
Il grosso problema, malgrado il Krav Maga vada di moda (anche se per i motivi sbagliati), è che il corpo a corpo israeliano quello vero, strutturalmente non si presta alla spettacolarizzazione.
Quando si vede qualcosa di spettacolare, infatti, o non è Krav Maga oppure è così simile a quello che si fa in altre discipline da non rendere l’azione caratteristica.
Giustamente, aggiungerei.
Mi muoverò in questo articolo passando da una visione generale per portarmi sempre più in dettaglio.
Ovviamente il tutto è frutto delle mie interpretazioni personali.
Perchè spettacolo e realtà vanno malvolentieri a braccetto.
Nessuno ha voglia di sentire una storia banale, ordinaria e noiosa.
Un po’ quando qualcuno ti racconta cosa ha sognato elencando una serie di azioni ordinarie ed infarcendo il tutto con una sequela di dettagli insignificanti.
Le storie, i racconti ed i romanzi devono avere al loro interno per essere piacevoli alla lettura, degli elementi che portino la trama su un piano di eccezionalità.
Questo può avvenire in diversi modi che possiamo grossolanamente raggruppare in tre categorie (usando delle etichette altrettanto grossolane): Ragione, emozione puro intrattenimento.
Sono perfettamente cosciente che sto usando delle generalizzazioni grosse come i pixel della prima console Atari e che ogni storia contiene SEMPRE elementi di più categorie.
I puristi dello storytelling mi perdoneranno ma è per inquadrare l’argomento senza scrivere un trattato.
Ogni commento che voglia apportare valore è ben accetto.
La categoria che va a toccare la parte razionale della nostra mente è la stessa che viene stimolata quando completiamo un puzzle, risolviamo un rompicapo, diamo nuovo significato a degli elementi sparsi o che erano ordinati in modo differente. In questa categoria ricadono i film e i racconti di mistero, investigazione, per certi versi gli horror, alcuni lavori che potremmo dire di introspezione psicologica.
La categoria che va a toccare la parte emozionale della nostra mente è la stessa che viene stimolata quando ascoltiamo una canzone che ha rappresentato per noi qualcosa, vediamo una foto di un viaggio che ci è rimasto nel cuore, otteniamo qualcosa a cui teniamo.
In questa categoria ricadono i film e racconti romantici, quelli di inchiesta giornalistica o battaglia legale, le autobiografie. Possiamo dire che quando la storia e il personaggio implicano una forte identificazione questa caratteristica è preponderante.
La categoria che va a toccare l’aspetto dell’intrattenimento è la stessa che viene interessata quando ridiamo di una barzelletta o un fatto buffo, guardiamo una gara, vediamo le prodezze di un ginnasta.
Tutto ciò che stupisce o diverte rientra in quest’area.
I film comici e quelli d’azione sono l’emblema perfetto di questa categoria.
Il film o il romanzo perfetto potrebbe essere quello che unisce questi tre elementi.
Ma non usciamo dal seminato.
Parliamo di film d’azione.
Come funziona un film d’azione.
Il fulcro di un film d’azione, sulla base della categoria in cui, arbitrariamente, è stato inserito è quello di creare stupore, ammirazione e meraviglia.
Di norma non si ha bisogno di una trama particolarmente complicata.
La vendetta o l’evitare una catastrofe mondiale o planetaria è più che sufficiente come scusa per reggere il tutto.
La spettacolarità dell’azione è regina.
Quindi se manca azione e se manca qualcosa che la porti fuori dall’ordinario (e di parecchie misure) il film manca il suo proposito o è parte di un’altra tipologia.
Ad esempio il film Birdman, malgrado parli di un supereroe e non manchi qualche scena d’azione, non rientra in questa categoria. ( tra l’altro se non l’hai visto te lo consiglio).
Potremmo dire che le parole chiave sono azione e esagerazione.
Come funziona un film d’azione di arti marziali.
Applichiamo azione ed esagerazione alle arti marziali o agli sport di combattimento.
Ecco cosa otteniamo:
1) Ogni azione deve essere spettacolare.
2) Ogni colpo deve essere ben visibile all’occhio dello spettatore.
3) E’ richiesta una certa eleganza. Le combinazioni di colpi con tecnica finale in chiusura sono un must.
4) Difese di 3 movimenti su attacchi di un movimento solo sono perfettamente plausibili
5) Perchè metterlo KO se puoi disarmarlo?
6) La legge e le ripercussioni legali non esistono.
Intendiamoci bene: non intendo criticare i film d’azione.
Tutti questi elementi sono funzionali a realizzare un buon prodotto per il target di riferimento.
Mettiamo ora a paragone questi punti ( o necessità di un film d’azione) con quello che può offrire il Krav Maga.
Come funziona il Krav Maga
1) Ogni movimento deve essere il più essenziale possibile e richiedere un livello di difficoltà nella sua esecuzione molto basso. Chiunque con un minimo di capacità fisica deve poterlo eseguire.
2) Ogni colpo deve essere il meno visibile possibile.
3) Se il tuo colpo fa quello che deve va bene. Pazienza se esce male in foto.
4) Difese più essenziali possibili. Priorità all’attacco.
5) Perché disarmarlo se puoi metterlo KO … con una sedia in testa … mentre fa per estrarre il coltello.
6) La legge esiste eccome e ogni azione deve essere giustificata e giustificabile.
Concludendo:
Film d’azione e Krav Maga sono su due versanti opposti.
Il Krav Maga trova e troverà posto come comprimario in film di tanti generi ma mai come protagonista in un film d’azione.
Credo sia un bene per il Krav Maga che già vive di una fama dovuta a motivi sbagliati che poco hanno a che vedere con la sua natura.
Di sicuro un bene per i film d’azione.
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