Essere un buon istruttore è un atto di fede verso il prossimo
… ed una vera e propria missione nei confronti di se stessi.
Non prendere questo articolo troppo sul serio.
Nasce da un’idea che presto o tardi diventerà un libro.
Ho voluto riassumere alcuni punti cardine che, sulla base della mia esperienza come insegnante, dovrebbero sempre guidare un istruttore di arti marziali.
Mi è venuto in mente di ordinarli scherzosamente come comandamenti e di utilizzare una forma similare.
Se questo ti infastidisce e ti offende mi raccomando:
a) Abbandona immediatamente questo articolo (ma non prima di aver letto tutte le istruzioni che ti devo ancora dare)
b) Cancella la cronologia del Browser
c) Pulisci accuratamente schermo del computer, tastiera e mani con antibatterico.
d) Usa un collirio per gli occhi e tienili chiusi proiettando con la tua mente immagini di giardini Zen.
e) Per sicurezza dai fuoco al computer lanciando nel falò erbe aromatiche.
f) Spargi le ceneri in mare aperto (in mancanza di mare andrà bene anche il gabinetto)
Segui le istruzioni scrupolosamente, non sottovalutare la potenza di questo articolo.
Per tutti gli altri, iniziamo.
Ecco i 10 comandamenti del buon istruttore che vuole andare in paradiso.
1) TU NON SEI UNICO, IMBATTIBILE E PERFETTO
Un buon istruttore non si considera MAI come l’unico istruttore.
2) OGNI ALLIEVO E’ UNICO.
Un buon istruttore considera i suoi allievi anzitutto come persone con tutte le loro problematiche e necessità.
3) GUADAGNATI IL RISPETTO E NON DOVRAI PRETENDERLO.
Nessun rituale, saluto, etichetta sostituisce il mutuo rispetto che viene condiviso in pedana.
4) SII SINCERAMENTE APPASSIONATO IN CIO’ CHE INSEGNI MA NON LASCIARE CHE QUESTO TI ACCECHI.
Un buon istruttore crede nel sistema che insegna ma sa anche che non esistono verità assolute.
5) SII INTRANSIGENTE CON I COMPORTAMENTI DI INTOLLERANZA.
Un buon istruttore non ammette prepotenza arroganza violenza o intolleranza nelle sue classi.
6) INSEGNA, PRIMA DI COME COMBATTERE, COME COMPORTARSI E AD ALLENARSI.
Prima della purezza della tecnica un buon istruttore insegna sempre la purezza nell’atteggiamento quando ci si allena.
7) SII RICONOSCENTE PER CIO’ CHE TI E’ STATO DATO, SII CONSAPEVOLE CHE QUELLO CHE PRATICHI NON TI APPARTIENE.
Un buon istruttore riconosce i meriti dei suoi colleghi e degli stili differenti dal suo ed è riconoscente verso ciò che è stato condiviso con lui, dal suo o dai suoi maestri. Non manifesta attaccamento verso il proprio sapere.
Le tecniche, come gli allievi non si possono rubare.
8) LAVORA INCESSANTEMENTE PER FARE IN MODO DI ESSERE SUPERATO. STUPISCITI DI QUELLO IN CUI I TUOI ALLIEVI POSSONO SUPERARTI.
Un buon istruttore ha sempre come finalità che i suoi allievi lo superino in maestria, fosse anche sono in qualche area specifica.
9) LASCIA L’INVIDIA FUORI DALLA TUA VITA. I SUCCESSI DEGLI ALTRI O DEI TUOI ALLIEVI SONO MOTIVO DI ORGOGLIO O DI ISPIRAZIONE.
L’invidia e la gelosia non sono parte dei sentimenti di un buon istruttore. Nè verso i suoi colleghi, né, ancora di più , verso i suoi allievi. I loro successo è sempre motivo d’orgoglio.
10) OGNI TUO INSEGNAMENTO DEVE PORTARE ALLA DISTRUZIONE DI TE COME MAESTRO.
Un buon istruttore sa che il suo ruolo è comunque un ruolo a termine. Prima o poi l’allievo deve staccarsi per continuare il proprio percorso o il suo percorso non può dirsi concluso.
Questo vale anche quando tutti e due continuano a praticare lo stesso sistema ma diventano alla pari colleghi.
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