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Perchè la tua difesa non deve essere affidata al caso.

Quanto allenamento occorre per imparare una tecnica di difesa personale del Krav Maga? Come fai ad accorgerti che la sai fare?

Questo articolo comincia con una breve storia e una domanda. In un locale piuttosto affollato improvvisamente si sente un botto fortissimo. Tra gli avventori c’è un membro delle forze speciali dell’esercito. In cosa differisce la sua reazione immediata rispetto agli altri?

La risposta è : In niente.

Esattamente come gli altri anche il nostro super soldato avrà la stessa reazione immediata.
Sarà però estremamente diverso quello che capiterà immediatamente dopo.
Prima di tutti sarà in grado di reagire, di verificare cosa è successo realmente e di mettere in atto, se fosse necessario, quanto serve per mettere al sicuro la propria famiglia.

Cosa fa la differenza tra chi ha allenato le proprie reazioni alla difesa .

La differenza non sta nella prima reazione. Siamo tutti esseri umani e condividiamo le stesse risposte istintive. La differenza sta in ciò che l’addestramento ha prodotto in immediata successione al primo gesto riflesso.

Torniamo a noi e alla nostra pratica. Una domanda che mi è stata posta riguarda la difficoltà nel riconoscere certe tecniche provate in allenamento quando poi si fanno le simulazioni. Quello che succede è che alle volte la tecnica non è esattamente quella che si è studiata. Oppure all’interno di 3 varianti ci si trova a fare sempre la stessa. In una parola manca una perfetta corrispondenza.

Questa “fastidiosa sensazione” di allenare una cosa e farne una che varia nei dettagli è perfettamente naturale e comprensibile. Scompare quando si comprende cosa si fa e cosa si attiva nelle rispettive fasi: allenamento e prova sotto stress. Per capire meglio occorre un piccolo capovolgimento di prospettiva.

Allenamento alla difesa personale del Krav Maga

Quando ci alleniamo attiviamo la parte cosciente.
Siamo consapevoli di quello che stiamo facendo in relazione a qualcosa. Il riflesso naturale è dunque simulato. Per questo motivo è importantissimo che chi gioca il ruolo dell’aggressore sia abile nel farlo. In tal modo collega al riflesso che stiamo simulando la reazione appropriata che desideriamo avere.

Nelle simulazioni sotto stress per contro la parte della coscienza manca quasi completamente. Si agisce stimolando i riflessi, mantenendo il giusto rapporto tra sicurezza e intensità, testando cosa succede dopo che il riflesso si è messo in atto. Può sicuramente capitare che, per via dell’attacco che vi viene fatto, si esegua ogni volta una tecnica differente o a seconda della situazione si accodi al riflesso un movimento diverso da quello provato in allenamento.
Per fortuna.
Fare difesa personale significa essere capaci di reagire e risolvere velocemente a problemi evitando che questi degenerino diventando problemi più complessi.

Conosci il ciclo dell’apprendimento?

All’inizio non sappiamo di non sapere. Poi sappiamo di non sapere. Quindi sappiamo di sapere. Infine non sappiamo di sapere.
Ovvero: Ad un certo livello capiterà che a seguito della reazione naturale la tecnica seguirà senza accorgersene. Questa consapevolezza inconscia è quello che caratterizza la vostra padronanza. Sul momento non ve ne potete rendere conto.

Per questo il momento più alto di consapevolezza della tua pratica lo potrai avere solo all’interno della pratica stessa. Il momento più alto della tua efficacia starà nel constatare come è cambiata la tua vita.

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