Allenare classi miste non è scontato.
Donne e uomini hanno necessità diverse e vie preferenziali per apprendere.
In particolare quando parliamo di attività da contatto occorre considerare almeno 3 aspetti.
Metodologia.
Un buon istruttore è abituato a cambiare metodologia di insegnamento in accordo alle persone che ha davanti e ai risultati (o mancati tali) che la lezione sta avendo sul gruppo.
Nulla di nuovo sotto il sole insomma.
Riguardo la differenza uomo-donna, occorre considerare che le donne hanno necessità di un ambito differente per rendere al meglio e per questo l’istruttore cui basta dare ordini ad una classe di uomini per vederli passare all’azione, ha necessità di porre più cura e dedicarsi maggiormente ai “perchè” se vuole che le donne rendano al meglio.
Fisico.
Uomini e donne hanno un fisico differente per cui molto spesso le donne sono più minute e meno muscolose della controparte maschile.
In linea generale:
Occorre trattare questo aspetto come sempre si trattano le disparità fisiche, modulando gli esercizi in modo che la controparte, in caso di differenza marcata di stazza, lavori più sulla precisione che non sulla potenza e viceversa.
Imbarazzi.
Una attività che prevede il contatto può essere fonte di imbarazzi.
L’istruttore non dia per scontato che per la donna o per l’uomo un esercizio non possa generarli ma ci pensi sempre prima. Correre ai ripari dopo, molto spesso non fa che aumentare il danno.
Niente più che buon senso o intelligenza.
Nel video ti do qualche dettaglio in più.
Buona visione.
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