Quando la tattica militare ha analogie con il combattimento uno a uno
Esistono forti analogie tra quelli che sono i principi tattico-strategici usati militarmente nei combattimenti su larga scala in passato e quelli del combattimento uno a uno. Giochiamo un po’ e serviamoci di una analogia.
Arriva la cavalleria!
A Questo grido comune in molti film di guerra ambientati nel passato, coincide l’arrivo d rinforzi inaspettati e risolutivi. Spesso la cavalleria giocava questo ruolo riuscendo grazie alla sua superiore mobilità ad aggirare il fronte e a prendere sui fianchi o addirittura da dietro lo schieramento nemico. La tattica dell’attacco sui fianchi, di grande utilità a livello macro, è straordinariamente utile anche a livello micro: nello scontro uno a uno.
Non solo nel combattimento basato su pugni e calci ma anche nella lotta in piedi e a terra.
Come si traduce nella pratica?
Comprendendo quali sono le linee di forza favorevoli e costantemente cercando di eludere quelle dell’avversario.In questo ci aiuta la scherma che, dovendo trattare il combattimento armato, ha affinato l’aspetto geometrico dello scontro alla sua massima espressione.
La tattica militare di cercare il fianco… adattata
Nel combattimento in piedi guadagnare il fianco significa cercare di angolare i propri colpi e spostare il proprio corpo fuori dalla linea degli attacchi. Uno stratagemma e’ immaginare delle linee che partono dal petto dell’avversario uscendo perpendicolarmente, in modo analogo alla linea d’offesa della scherma classica.
Questa intuizione la trovate realizzata in quello che Bruce Lee descriveva nell’attacco singolo angolato (una delle cinque strategie di attacco) e nel Krav Maga in moltissime situazioni di difesa e attacco.
Lo stesso principio non vale solo per lo striking ma anche nel corpo a corpo più serrato. Trovarsi lievemente di taglio rispetto all’avversario consente di poter spingere e tirare in modo funzionale (attenzione non e’ l’unico elemento da considerare nella lotta in piedi!) . Nelle situazioni a terra, inoltre, la maggior parte delle immobilizzazioni e delle finalizzazioni prevedono che ci si trovi ortogonali rispetto al proprio avversario.
Facile immaginare, ovviamente, come la difesa dalla stessa tecnica preveda che ci si riporti in linea…
… e magari si cerchi di guadagnare il fianco a nostra volta.
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Se poi vuoi farti un’idea di che connessioni ci siano davvero tra Krav Maga e ambienti militari, ecco alcuni articoli che faranno luce sull’argomento:
Krav Maga e corsi per militari o forze dell’ordine: tutta la verità
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Secondo te ci sono altri principi, di altri ambiti che si possono applicare al combattimento (e viceversa?)
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