Allenamento, perchè la qualità è sempre meglio della quantità.
In che modo si instaura un ciclo di produttività che funzioni? Come si può applicare questo modello con l’intento di tenere alta la motivazione nel corso di un anno di allenamenti?
Presentiamo un modello semplificato di ciclo della produttività che ha il pregio di adattarsi molto bene a quella che è la situazione di chi si allena.
Qualsiasi percorso inizia con un’idea o un progetto. Desideriamo raggiungere qualcosa e, identificato cosa in tutte le use componenti, pianifichiamo il percorso.
Allenamento produttivo: un esempio.
Ad esempio desideriamo imparare a difenderci. Tale desiderio da solo è insufficiente e va tradotto in azioni. Nel nostro caso andare ad allenarci. A questo punto abbiamo la possibilità di completare quanto stiamo facendo mettendo alla prova quanto realizzato.
Questo, a seconda degli ambiti può avvenire in diversi modi. Nel caso del Krav Maga vengono effettuate delle verifiche riassuntive ogni fine lezione più quelle legate ad eventi particolari di allenamento.
Può considerarsi concluso il percorso a questo punto? Spesso si è tentati di farlo.
L’aspetto del riconoscimento (e della celebrazione/ricompensa per quanto raggiunto) è invece importante quanto trascurato.
Il prendere coscienza di quanto fatto consente di riconoscere il nuovo passo fatto all’interno del percorso e aumentare la fiducia e la motivazione nei successivi passaggi. Tale momento è ben rappresentato dalle sessioni d’esame in cui l’allievo può usufruire di una valutazione completa e accurata.
In tal modo lo stesso procedere di allenamento in allenamento, poiché si è capaci di riconoscerne i benefici, diventa molto più gratificante. Scusate se è poco.
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