Ovvero: come non farsi fregare da un corso che ti riempie la testa di illusioni.
Cercare un corso di difesa personale valido per alcune persone risulta un compito complicato.
Malgrado le regole con cui si valuti un corso valido di difesa personale non siano differenti da quelle con cui si dovrebbe valutare qualsiasi altro corso, la tendenza è valutare erroneamente quelli che sono i parametri veramente importanti.
Questo è ben comprensibile visto che la difesa personale tocca un aspetto con cui la maggior parte delle persone non ha un vissuto continuo ma piuttosto un continuo rapportarsi a dei timori senza però avere un riscontro su cosa funzioni e cosa no.
In questo articolo troverai una infarinatura generale su cosa devi aspettarti da un corso di difesa personale, come distinguerlo da un percorso centrato sul combattimento sportivo o marziale, e come trovare quello che fa per te evitando 5 errori classici.
Bonus: La strategia dei 5 errori la puoi usare anche se sei interessato ad un percorso sul combattimento.
Cosa si intende per corso di difesa personale.
Un corso di difesa personale deve essere in grado di preparare una persona comune a gestire situazioni plausibili di aggressione fisica e verbale all’interno di dinamiche di violenza predatoria e sociale.
Tale percorso deve essere progettato in modo da potersi adattare a quelle che sono le condizioni di partenza della persona e sfruttare le sue caratteristiche per quanto possibile.
La finalità del percorso rispetta quelli che sono i valori etici dell’individuo e considera i parametri legali attraverso cui l’azione di difesa da parte di un civile è ritenuta legittima.
In tutti gli altri casi stiamo parlando di film, fumetti e storie bellissime.
Ma non di difesa personale.
Un paragone semplice che uso spesso:
La difesa personale è guidare bene la macchina nel traffico, evitando gli incidenti, rispettando le regole della strada e tenendo alta la propria attenzione in caso sia necessaria una manovra d’emergenza.
La difesa personale NON è l’azione spericolata in cui per arrivare in tempo si guida contromano evitando gli altri automobilisti. Lo so che è epico ma funziona solo nei film americani.
5 errori classici quando si cerca un corso di difesa personale.
Ho selezionato questi 5 errori sulla base di quello che anche un neofita è in grado di notare.
Ce ne sono molti altri che sono altrettanto comuni ma richiedono un minimo di background in qualche sistema di combattimento oppure una certa esperienza nel selezionare le persone.
Iniziamo subito con quello che è l’errore più grande.
1) Confondere il combattere con la difesa personale.
Saper combattere è un percorso che richiede anni, duro lavoro, sacrificio e una certa dose di calci nel sedere presi e dati. Sicuramente utile, sicuramente se lo si possiede già come background è un vantaggio ma non è nè può essere la parte centrale di un percorso di difesa personale.
Questo anche perché, se parliamo di difesa personale, anche con la migliore preparazione di questo mondo non essendoci nella vita reale categorie di peso e regole forse è il caso di non fare gli splendidi.
Se il corso di difesa personale è fondamentalmente un corso di “combattimento da strada” a meno che tu non voglia quello, cambia strada.
2) Confondere l’abilità dell’istruttore con i benefici che avrai.
Un istruttore muscoloso e magro ha più appeal di uno con la pancetta. Così come vedere l’istruttore tirare un calcio volante in rotazione fa pensare che sia sicuramente un asso in quello che fa rispetto ad un’altro che calcia solo alle ginocchia.
Siamo tutti d’accordo che uno standard minimo nelle prestazioni e nella condizione fisica è importante ma alla fin fine, l’unica cosa davvero importante è che tu sia in grado di difenderti.
Se l’istruttore è la star del film ma tu non riesci a diventare nemmeno una comparsa, cambia strada.
3) Non comprendere il percorso (e fidarsi alla cieca).
La difesa personale è un percorso ben determinato all’interno del quale sono presenti allenamenti capaci di migliorare fisico, tempra mentale, pensiero tattico e offrire un nucleo di tecniche base attraverso le quali gestire le situazioni più probabili.
Non avere una direzione chiara, un programma è un grosso problema e denota poca preparazione da parte dell’istruttore o della scuola di riferimento (spesso tutt’e due).
Se ti rendi conto che le lezioni sono un minestrone e che allenamento dopo allenamento si spazia un po’ quà e un po’ là a seconda di come gira all’istruttore, cambia strada.
Lo noti già dopo le prime lezioni.
4) Accettare un alto indice di infortuni come normale.
Se ti infortuni sei meno efficace.
La prima regola è cercare di farsi male il meno possibile. (questo vale anche per gli sport da combattimento)
Ovviamente per farsi male non intendiamo il livido o il dolore muscolare ma un danno che impedisca alla persona di allenarsi nelle settimane successive.
Questo è un problema non solo per lo stop all’interno del percorso ma anche perché un continuo infortunarsi è controproducente nel formare la volontà di una persona ad agire e reagire.
Imparare a gestire dolore, fatica e stress è utile, ovviamente, ma come per ogni altra cosa il carico deve essere progressivo. Se gli infortuni sono troppo frequenti questo aspetto manca.
Sai già che cosa ti sto per dire vero?
Cambia strada.
5) Non fare ricerca (almeno un minimo).
Non assumeresti una persona qualunque per un lavoro di grande importanza.
In fondo stai investendo i tuoi soldi e vuoi che siano ben spesi.
Per questo, qualsiasi datore di lavoro chiede un curriculum e poi procede ad un colloquio.
La stessa cosa deve essere per te, anche se in piccolo se non vuoi sbatterti troppo.
Questo aspetto riveste ancora maggiore importanza se stiamo parlando di lezioni private che, per loro natura, dovranno essere cucite addosso a te.
Non verificare il curriculum in rete (o ancora peggio non scoprire che è completamente assente) e non verificare la scuola di appartenenza è un errore che può far perdere tempo e denaro.
Personalmente trovo molto utile anche quando si ha modo, scambiare quattro chiacchiere con l’istruttore o visionare i profili social. Giusto per farsi un’idea.
Questo consiglio, che ho messo per ultimo, è il più importante e quello che in pochi mettono in atto.
Se da esito negativo consente di cambiare strada ancora prima di imboccarla.
Vale la pena seguirlo.
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