Riflessi o non riflessi? Questo è il problema!

La possibilità di difendersi efficacemente da una aggressione in atto dipende in modo diretto dalla velocità di reazione. Sì, hai capito bene, NON dai riflessi.

In questo articolo ti spiego quello che è uno dei fraintendimenti più comuni della difesa personale e perché nella Krav Maga Global gli esercizi e gli allenamenti sono strutturati per sviluppare in massima parte la capacità di reazione a prescindere che un atleta abbia buoni riflessi o meno.

Per capire il perché nella velocità di reazione è determinata solo in minima parte dai riflessi occorre capire in che modo la catena di comandi mentali funzioni in presenza di uno stimolo esterno (in questo caso un pericolo percepito).

Da cosa è composto il processo che genera una reazione.

Questo processo si compone di:  Stimolo (pericolo), acquisizione da parte dei sensi, interpretazione dello stimolo, ricerca di casi simili, elaborazione della risposta, invio del programma motorio e azione.

I riflessi, intesi come la velocità di invio del programma motorio, sono solo la parte finale del processo. Non è un caso che più lo stimolo è semplice e univoco (come ad esempio schiacciare il bottone quando lampeggia una luce) è molto facile essere rapidi. Diverso se inseriamo una discriminante. Se ti chiedessero di schiacciare un bottone quando vedi una luce verde e abbassare una leva se vedi una luce rossa i tuoi riflessi, pur fulminei, sarebbero meno d’aiuto e lo sarebbero sempre meno se le discriminati fossero tre o quattro.

Il grosso del processo che ad un determinato stimolo consente una velocità di reazione adeguata e conforme alla necessità, gira infatti attorno alla sua interpretazione e alla ricerca di casi simili nell’elaborazione della risposta.

La velocità di reazione di un programma di difesa personale su cosa si deve basare allora?

Nella Krav Maga Global così come qualsiasi altra disciplina in cui la capacità di reagire in modo rapido sia importante, si allena ciò che viene prima del riflesso vero e proprio. Di seguito te lo spiego in dettaglio.

Acquisizione da parte dei sensi.  

Chiunque abbia praticato sistemi legati alla difesa personale ha sentito più volte dell’importanza di mantenere una soglia elevata d’attenzione. Questo nella pratica si traduce nell’allenarsi a riconoscere quelli che sono i segnali di pericolo. Un esempio: Nel caso di una discussione che può degenerare, riconoscere i segnali paraverbali che sono indice di una aggressione imminente.

Interpretazione. 

Che attacco arriva? E’ un attacco vero e proprio o posso gestire la situazione in modo “soft” . Questo passaggio è cruciale anzitutto per poter impostare la reazione, quindi per essere capaci nel modularla a seconda delle necessità e della situazione.

Ricerca di casi simili.

Sotto stress il nostro cervello è allo stesso tempo poco creativo e molto creativo.  Poco creativo perché lavora solo con quello che ha già.  Molto creativo, se allenato opportunamente,  perché è capace di utilizzare in molti modi le soluzioni che già possiede. Questo è uno degli aspetti che fanno funzionare il sistema Krav Maga Global . Il motivo è semplice: L’allenamento alla velocità di reazione crea un archivio di soluzioni basate su programmi motori preesistenti e fortemente radicati, facilmente combinabili per affrontare le innumerevoli variabili della realtà.

Elaborazione della risposta. 

La capacità di variare le soluzioni presenti nell’archivio creato in allenamento è la base per allenare la velocità nel farlo. Più ti alleni in questo modo, più questo processo diventa naturale e quindi rapido.

La velocità di reazione è, in un allenamento scientificamente programmato, funzione dei un corretto esercizio e di tecniche adeguate a supportarlo. Ancora una volta il segreto è l’allenamento.

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