Lo street fight è qualcosa a cui si viene preparati in un dojo di arti marziali?

Ci sono alcune domande molto comuni a chi si avvicina al mondo della difesa personale:

La palestra prepara alla realtà? Meglio l’ambiente asettico di un Dojo o l’esperienza maturata per la strada?

Per dirla in modo molto diretto: Dojo o Street fight?

Spesso c’è un po’ di confusione quando si parla di difesa personale. Il fraintendimento più comune è accomunare le tecniche e le strategie con quelle dei sistemi di street-fighting. Il discorso è lungo è complesso ma volendo fare una distinzione funzionale a questo articolo ci basti sapere che:

Nella difesa personale il fine è neutralizzare la minaccia (per noi o per i nostri cari) quel tanto che basta a tornare integri a casa.

Nello street fighting il fine è eliminare l’aggressore con tutti i mezzi a disposizione.

Differenze e contesto

E’ una differenza semplice, non esaustiva, ma che ci fa capire come fare difesa personale per una donna può essere benissimo chiudersi in macchina, abbassare le sicure e chiamare la polizia.

Inquadrato il nostro ambito, la questione diventa: E’ possibile fare difesa personale addestrandosi in un ambiente asettico come la palestra?

La risposta è si purché si sia capaci di utilizzare quest’ambiente con intelligenza.

La palestra infatti è come un laboratorio in cui si simula uno scenario e si cerca di riprodurre una situazione. In tale ambiente controllato si abitua il praticante a fronteggiare le situazioni più comuni di aggressione sia in termini di stimoli fisici che in termini di pressione psicologica.

Quindi, mantenendo un livello appropriato di sicurezza, progressivamente si rende lo scenario sempre meno controllato.

La tipologia di allenamento

Di fatto si passa da un allenamento estremamente strutturato e statico ad uno estremamente destrutturato e dinamico.

Sì, certo, stiamo sempre parlando di simulazione.

Sì certo la simulazione non è uguale alla realtà. Proprio per questo prepara alla realtà.

Consente di creare dei programmi motori e di attivarli immediatamente dato un stimolo che superi la nostra soglia di guardia.

Traducendo, non si risponde con un pugno ad uno spintone.

Il nostro cervello ha in tal senso capacità di adattamento similari a quelle dei nostri muscoli. Quando facciamo pesi o facciamo lotta o in qualsiasi altro modo stimoliamo la nostra muscolatura, abbiamo come reazione di adattamento un aumento della forza (ovviamente sto semplificando molto, inizialmente l’aumento è puramente neurale).

Ciò che serve davvero

Un corretto allenamento in cui veniamo portati ad avere reazioni efficienti in un determinato scenario di pericolo fa si che al nostra mente si adatti aumentando le proprie capacità di reazione, di problem-solving e di utilizzo funzionale delle tecniche apprese (anche qua sto semplificando) .

Riassumendo la palestra è un contesto controllato che se usato saggiamente consente di affrontare le situazioni da strada.

Certo non è l’unico contesto e “l’esperienza della strada” è più che sufficiente per raggiungere lo stesso obiettivo.

Un po’ come imparare ad andare in moto o in bicicletta.

Si può imparare sul campo, ma se hai qualcuno che ti insegna la palestra aiuta ad imparare prima e ad evitare qualche brutta caduta.

Non è poco.

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